L'Angolo della ZanzaraRiflessione

Collaborazione con la Gerarchia

Spesso ho l’impressione che Parroci e fedeli (compresi molti soci di AC) non riescano a distinguere l’Azione cattolica dalle numerose altre realtà di gruppi di fedeli laici. Soprattutto è ignorata o sottovalutata la sua caratteristica essenziale:

(Art. 1 dello Statuto): L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici che si impegnano liberamente, in forma comunitaria ed organica ed in diretta collaborazione con la Gerarchia, per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa.

Invito a rileggere quanto afferma e prescrive il primo articolo del suo Statuto:

“Libertà di associarsi, ma impegno comunitario e organico a lavorare,  in diretta collaborazione con il proprio Vescovo (e quindi col PROPRIO PARROCO) per realizzare il fone generale apostolico della Chiesa (cioè lo stesso e identico fine del Vescovo e del Parroco)”.

B. Che ne pensereste di un parroco e di un socio di AC che rifiutassero di collaborare per questo medesimo identico fine e di trovare scuse per non farlo?
Analogamente: che pensereste di un allenatore e di un calciatore che facessero parte della Nazionale ma, di fatto, rifiutassero di accettarsi e di collaborare?

(CHIEDO SCUSA per questo esempio: EFFETTO DEL CALDO ESTIVO!!!)