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Vangelo domenicale | XXXIII Domenica del tempo ordinario

Vangelo di Domenica 18 Novembre 2018 –  XXXIII Domenica del tempo ordinario (Mc 13,24-32)

#rinascere
C’è un albero di fico davanti al portone di quasi tutte le case di campagna. Ogni primavera i suoi rami si riempiono di bozzi. Lo potavano i nonni un tempo. Era come un rito.
Ora è in mano a braccia più forti. Le stesse del passato che vivono ancora.
È quando spuntano le gemme che ci si accorge del cielo più azzurro, che sembra di sentire l’aria più calda, che il giorno diventa più lungo.
Gli si passa accanto a fianco ogni giorno a quel fico.
Anche Nei giorni in cui sembra arrivata la fine del mondo. Nei Giorni tristi di morte o di sconforto. Nei giorni pieni di rabbia perché vogliamo che la vita – quella di carne e sangue e risate e lacrime – duri per sempre. Nei giorni in cui tutte le contraddizioni dell’uomo di ogni latitudine sono così evidenti da spezzare il cuore per la mancanza di senso e in quelli in cui la resurrezione sembra essere solo una bella storia. Sta lì il fico. Rami forti anche in inverno… tesi verso il futuro d’estate.
Guardate. Toccate. Sentite. La fine è una estate di frutti dice Gesù. Non è dato sapere quando ma come: Estate e frutti. Per tutti.
Nel futuro di Dio che si scorge già ora e già qui sembra morire la paura. Nasce la speranza e si rigenera la vita quando – per grazia – quei frutti rivelano che Dio vive.
E con lui ogni uomo. Mio nonno. Il tuo. Mio padre. Il tuo. I miei figli. I tuoi. In Cristo, tutti Figli di Dio per sempre.
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Ho paura? Di cosa? So che il mio domani è nel cuore di Dio… ma vivo la speranza?