AssociativiFormazioneLa voce degli assistentiLiturgia

La tradizione diventa fedeltà in cammino

Domenica 3 ottobre, l’Azione Cattolica diocesana, con la Santa Messa presieduta dal Padre Arcivescovo, celebrata nella Chiesa della Parrocchia di San Carlo Borromeo, ha dato avvio alle attività dell’anno associativo.

Una tradizione che si rinnova e che ha assunto il carattere di una non scontata fedeltà in questo tempo, segnato dalla faticosa ripartenza e dalla consapevolezza della necessità di nuova profezia nel cammino sinodale della Chiesa italiana.

L’emozione di ritrovarsi in presenza, con gli occhi che ridevano sul ciglio delle mascherine, è stata evidente e diffusa.

E così un appuntamento rituale è diventato un momento nel quale riconoscere negli occhi la fatica di un periodo che ha evidenziato le difficoltà delle comunità ed ha suggerito un rinnovamento radicale della proposta in una nuova dinamica autenticamente missionaria.

Appare maturo il tempo per dare avvio ad un reale processo di conversione delle attività per una Chiesa in uscita.

In questo senso ancora una volta centrale è stata la parola del Padre Arcivescovo; nell’omelia della Santa Messa, ha chiamato l’AC ad essere umile nella costruzione delle comunità nelle quali vive, in un fecondo e biunivoco rapporto di crescita con i parroci.

Al termine della celebrazione, l’icona della Santa Famiglia è stata consegnata dai ragazzi della Parrocchia di San Nicola di Bari di Mendicino a quelli della parrocchia ospitante: a simbolo del compito di ricucire anche i rapporti tra tutte le comunità della Arcidiocesi.

I lavori sono proseguiti nella mattinata con la lectio dell’Assistente Unitario Mons. Dario De Paola sull’icona biblica dell’anno, il brano evangelico di Luca ( 4, 14-21) “Fissi su di lui”, che ha aperto squarci di riflessione intensa e feconda per i circa 150 responsabili presenti: un invito a riconoscersi discepoli autentici del Signore della Vita.

Di seguito, la relazione di Nicola De Santis, Consigliere Nazionale: con l’ausilio di tre interventi di soci giovani ed adulti ha provato ad offrire risposta alle attese di questo tempo e delineato i contorni del nuovo percorso associativo, chiamato a condurci verso un mondo ed una Chiesa nuovi.

Il tutto, sulla scorta dell’entusiasmo che la Presidente Diocesana Catiuscia Lappano ha auspicato venga sperimentato dai responsabili e dai soci nelle attività di animazione e formazione da vivere nelle parrocchie e non solo, per la ricostruzione e la cura di relazioni autentiche.

Nel pomeriggio gli animatori e gli educatori si sono poi ritrovati, rigorosamente distanziati e con indosso le mascherine d’ordinanza, negli spazi generosamente messi a disposizione dal Seminario e dalla Parrocchia di San Carlo Borromeo per la presentazione dei cammini annuali e dei testi di riferimento predisposti dall’Associazione.

E così gli Adulti cammineranno lungo la strada che condure a riconoscere in una “Questione di Sguardi” la dinamica per fare attenzione ai bisogni dei fratelli.

I Giovani si interrogheranno sul dono della profezia e sulla capacità di viverlo in questo tempo speciale; i Giovanissimi, dal canto loro, saranno chiamati a confrontarsi sulla problematica del ritorno alla vita.

Anche l’Azione Cattolica dei Ragazzi, l’ACR, metterà al centro del proprio percorso la ricerca di uno guardo: quello di Gesù sul mondo e su ciascun ragazzo, secondo la peculiare dinamica esperienziale che ne segna il metodo e caratterizza nella responsabilità educativa i percorsi di formazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Alla fine, il sole di una calda domenica di ottobre ha posato suoi raggi su un popolo di laici che, innamorato della libertà che l’incontro con Cristo risorto regala, tornava alle sue case; un popolo pronto a camminare ancora una volta lungo le strade abitate dalle donne e dagli uomini in questo tempo esigente di profezia.