MSAC

Il Governo ascolti le proposte degli studenti

Nota del Movimento Studenti di Azione Cattolica (Msac)

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi

Il Governo ascolti le proposte degli studenti.

Occorre un dibattito più approfondito sui temi della “Buona Scuola”

Il Governo ha incontrato a Palazzo Chigi i rappresentanti delle Associazioni Studentesche per discutere del disegno di legge “La buona scuola”. Erano presenti i ministri Madia, Boschi e Giannini, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti.

Il confronto si è svolto in un clima sereno. La discussione è stata anche serrata sui temi più critici, ma sempre nel rispetto reciproco. Mentre aumenta la tensione intorno alla riforma della scuola, auspichiamo che tutti i soggetti coinvolti possano stemperare i toni più aspri e dibattere nel merito dei provvedimenti.

Come Movimento Studenti di Azione Cattolica abbiamo chiesto che il Disegno di legge venga modificato profondamente. Gli studenti infatti si aspettano di più dalla riforma della scuola, per rispondere alle esigenze del mondo di oggi. Il Governo ha accolto come «una sfida» la richiesta unanime di dare più spazio al diritto allo studio, per diminuire i costi sostenuti da studenti e famiglie. I ministri Giannini e Boschi, allo stesso tempo, hanno chiarito che l’impianto del provvedimento non è in discussione: innovazioni strutturali quali la riforma dei cicli, il ripensamento della valutazione o nuove forme di partecipazione degli studenti non possono essere inserite in questa fase del dibattito.

Questo è il punto di dissenso tra noi e il Governo. Purtroppo le proposte degli studenti non sono state recepite nel testo della “Buona scuola”, anche perché occasioni di confronto come quella odierna non sono avvenute nei mesi scorsi. Non siamo stati coinvolti, come Forum delle associazioni studentesche, per contribuire mediante tavoli tecnici alla traduzione legislativa della consultazione. Questo ci avrebbe permesso di condividere le nostre elaborazioni, e il Governo avrebbe costruito un clima di consenso che ora manca nel Paese. L’ampia mobilitazione del 5 maggio denuncia in fondo la mancanza di fiducia tra il mondo della scuola e i decisori politici.

I tempi della discussione parlamentare sono ora molto stretti, per completare il piano assunzionale prima dell’avvio del prossimo anno scolastico. Chiediamo al Governo di non forzare il processo legislativo senza considerare a fondo le proposte degli studenti e le manifestazioni di civile dissenso espresso anche dall’appello di 32 associazioni “La scuola che cambia il Paese”.

Molti provvedimenti della “Buona Scuola” saranno comunque avviati dall’anno scolastico 2016/17: riteniamo fondamentale che sia assicurato il regolare avvio dell’anno scolastico 2015/2016 con le assunzioni e la definizione dell’organico funzionale, anche in via sperimentale. Occorre poi prevedere tempi adeguati per il confronto, dando seguito a incontri come quello odierno. Impostando un serio cronoprogramma che non metta a repentaglio l’intera riforma, il Parlamento potrebbe lavorare con più serenità accogliendo le istanze di cambiamento profondo, mantenendo i punti positivi della “buona scuola” e aprendosi a modifiche ponderate sulle questioni più controverse.

Roma, 13 maggio 2015